Questa storia mi emoziona perché si è svolta sotto la finestra della Sala stampa di Palazzo Ducale dove ho lavorato per più di un lustro. All’epoca dei fatti, più di cento anni fa, era la stanza dove Enrico Costa teneva il suo archivio delle meraviglie; prima ancora la cappella per le preghiere del Duca. Ancora oggi, che occupo un ufficio meno carico di storia, torno in questa sala tonda, mi affaccio, penso a una festa di nozze e a una persona pallida nascosta nel buio. A prestare bene l’orecchio si può sentire ancora il battito ansimante del suo cuore.
È la mattina del 2 febbraio del 1906. In via Sant’Eligio, nel nuovo quartiere delle Conce, si forma una piccola folla gioiosa. Da una delle casupole basse esce sorridente un donna vestita a festa e con una rotondità inequivocabile. Si chiama Antonica Sanna e sta incontrando il promesso sposo Vincenzo Ruiu: è il giorno delle loro nozze. Senza troppe cerimonie invitano parenti e amici e ad accompagnarli lungo la strada polverosa di Sant’Agostino verso Porta Nuova, destinazione Palazzo Ducale dove sarà celebrato il matrimonio. Lungo il percorso bambini e giovani festeggiano la coppia, qualcuno lancia battute maliziose, l’atmosfera è allegra.
Attraversano via Arcivescovado, via Turritana, poi imboccano via Canopolo. Quando stanno per affacciarsi in piazza del Comune accade l’inimmaginabile. Dietro il portone di via Canopolo 26 è nascosta una donna: è spettinata ha gli occhi spiritati e impugna un coltello appuntito. Si lancia sul corteo, supera gli invitati, raggiunge con un salto le spalle di Ruiu e urlando lo pugnala alla schiena. Tutti gridano mentre il giovane si accascia in un lago di sangue senza neanche capire cos’è successo. La donna col pugnale scappa verso via Turritana inseguita dal fratello della sposa, il carrettiere Giuseppe Sanna, che fino a un attimo prima teneva per mano il figlio e che ha avuto la migliore prontezza di riflessi: la donna lo minaccia - “allontanati se no uccido anche te” - ma poi butta il coltello. Allora viene agguantata da Sanna che per la rabbia le mette le mani intorno al collo mentre lei si dibatte come un’indemoniata. Le guardie municipali Meliu e Madau, richiamate dalle voci, lo bloccano prima che la strozzi.
Le condizioni di Vincenzo Ruiu sono gravi. Un medico tenta il primo soccorso in via Canopolo ma subito ordina che il poveraccio venga portato dentro Palazzo Ducale. L’assalitrice subisce lo stesso destino, ma in stato di arresto. Per un attimo si ritrovano entrambi sotto lo stesso tetto: poi il giovane viene caricato su un carro e portato velocemente all’ospedale civile di piazza Fiume; lei invece viene presa in custodia dalla Polizia e portata al commissariato. Ora bisogna capire chi è, perché ha pugnalato un uomo il giorno delle sue nozze. E soprattutto se Vincenzo Ruiu ce la farà a sopravvivere. (1 - continua qui)
e il seguito?
RispondiEliminaÈ bellissimo come descrive il percorso e le circostanze, il passaggio rapidissimo dalla gioia al dramma...la descrizione della donna che pugnala lo sposo, una figura pittorica, cinematografica...ma la cosa che mi colpisce di più e che mi riempie di ammirazione per la sua bravura nel raccontare, è il suo affacciarsi alla finestra di quella preziosa stanza tonda ed ascoltare..é esattamente così che immagino Sassari: una città da ascoltare, sempre ventosa, sempre attraversata da un suono antico eppure viva in ogni senso di questa parola. Assolutamente viva e vissuta in ogni angolo. Ne ho studiato un po' la storia, incredibilmente bella, così lontana dai cliché delle spiagge, sebbene meravigliose, della Sardegna. E poi Enrico Costa, di cui ho letto diversi racconti, anche lui, come Lei, viveva la sua città raccontandola, descrivendo le passioni e mostrandone le tracce quasi dimenticate ma custodite gelosamente, con cura, dalle pietre, dalle rovine, dalle vie che si incrociano come corridoi di una fortezza tutt'ora visibile, vivibile. Che meraviglia guardare Sassari da qui, dai suoi racconti, Signor Masala..che grande fortuna per me che amo una città mai visitata come se fosse la mia, inspiegabilmente. Grazie. Aspetto con piacere la continuazione del suo racconto.
RispondiEliminaQuesta e la storia di mia nonna Antonica Sanna madre di mia madre LUcia Moccia Nata il 22-01-1924 oggi mia madre a compiuto gli anni in 22-01-2016 - 92 anni ,ci aveva raccontato questa storia .
RispondiEliminaDestino crudele per nonna 😔
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